Composizione Negoziata della Crisi: come funziona e quando conviene attivarla

Negli ultimi anni, complice la crisi economica e l’entrata in vigore del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D. Lgs. 14/2019), si parla sempre più spesso della Composizione Negoziata della Crisi, una procedura che consente all’imprenditore in difficoltà di evitare il fallimento, ristrutturare i debiti e salvare l’impresa, se possibile. Ma di cosa si tratta davvero? Chi può accedervi? E soprattutto: quando è utile e quali rischi comporta?

Scopriamolo insieme in questo articolo pratico e aggiornato, rivolto a imprenditori individuali e PMI che vogliono capire se questa strada può davvero rappresentare un’opportunità di rilancio.

Cos’è la Composizione Negoziata della Crisi?

La Composizione Negoziata della Crisi (CNC) è una procedura volontaria e riservata che può essere attivata da qualsiasi imprenditore commerciale o agricolo, anche individuale, che si trovi in una situazione di squilibrio economico o finanziario non ancora irreversibile. L’obiettivo è quello di favorire la continuità aziendale, cioè evitare la chiusura dell’attività e trovare un accordo con i creditori.

L’imprenditore viene affiancato da un professionista terzo e indipendente, chiamato esperto negoziatore, iscritto in un apposito elenco nazionale. Questo esperto aiuta a gestire le trattative con i creditori e a valutare se ci sono reali possibilità di risanamento dell’impresa.

A chi è destinata? Anche alle piccole imprese?

Sì, e questa è una delle caratteristiche più interessanti. La Composizione Negoziata è pensata per essere accessibile anche a micro e piccole imprese, incluse le ditte individuali, e non richiede un attivo minimo o un fatturato soglia, a differenza di altre procedure più complesse.

Non possono invece accedervi:

• ❌ I consumatori privati (ma per loro esiste un’altra procedura, vedi qui: 👉 gestione debiti da sovraindebitamento)
• ❌ Gli imprenditori che hanno già fatto ricorso ad altre procedure concorsuali concluse negativamente
• ❌ Le imprese già in liquidazione giudiziale o che hanno cessato l’attività da tempo senza possibilità di ripresa

Come si attiva la Composizione Negoziata?

La procedura si attiva telematicamente, tramite una piattaforma nazionale gestita da Unioncamere. L’imprenditore (o il suo consulente, come un avvocato o commercialista) deve:

1. Registrarsi sulla piattaforma (composizionenegoziata.camcom.it)
2. Caricare la documentazione richiesta: bilanci, situazione debitoria aggiornata, business plan semplificato, ecc.
3. Richiedere la nomina dell’esperto negoziatore

Il Segretario Generale della Camera di Commercio competente nomina un esperto tra quelli iscritti nell’elenco nazionale.

La procedura non prevede udienze in Tribunale, se non in caso di richiesta di misure protettive o altre autorizzazioni specifiche.

Cosa sono le misure protettive e quando servono?

Le misure protettive sono uno strumento fondamentale della CNC: servono a bloccare temporaneamente le azioni esecutive e cautelari (come pignoramenti o sfratti) da parte dei creditori, così da permettere all’imprenditore di trattare con più serenità.

Possono essere richieste già nella domanda iniziale oppure successivamente. Sono concesse con decreto dal Tribunale entro 5 giorni e hanno una durata iniziale di fino a 4 mesi, prorogabile.

Tuttavia, non si tratta di una sospensione automatica: il Tribunale deve valutare se ci siano concrete possibilità di successo del risanamento. Per questo, è essenziale essere assistiti da un professionista esperto nella redazione della documentazione iniziale.