
Negli ultimi mesi molti contribuenti si chiedono se ci sarà una nuova possibilità di rottamare i debiti con il Fisco. Dopo il grande interesse per la rottamazione quater del 2023, molti confidano nell’arrivo della cosiddetta rottamazione quinquies. Ma conviene davvero aspettare? E soprattutto: chi può oggi ancora sfruttare la rottamazione quater, e fino a quando?
In questo articolo spieghiamo in modo chiaro e aggiornato:
- chi può ancora rientrare nella rottamazione attiva;
- se (e quando) arriverà una nuova sanatoria;
- cosa fare oggi per evitare sanzioni, pignoramenti o l’aggravarsi della posizione debitoria.
Indice
Cos’è la rottamazione quater: requisiti e vantaggi
La rottamazione quater, introdotta dalla Legge di Bilancio 2023, è una misura che consente di regolarizzare i debiti iscritti a ruolo tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022, versando solo:
- il capitale del debito;
- le spese per le procedure esecutive e notifica della cartella.
Sono interamente escluse le sanzioni, gli interessi di mora e l’aggio di riscossione.
Chi ha aderito entro il termine del 30 giugno 2023 ha ricevuto da Agenzia Entrate Riscossione un piano con scadenze personalizzate, fino a un massimo di 18 rate in 5 anni.
Il beneficio principale è evidente: si paga solo l’essenziale, risparmiando fino al 40-60% del carico totale.
Ma attenzione: la decadenza per mancato o ritardato pagamento di una rata oltre i 5 giorni di tolleranza comporta la perdita totale dei benefici, con riattivazione degli importi originari e ripresa della riscossione coattiva.
Riammissione alla rottamazione: chi può accedervi nel 2025?
Grazie a un emendamento contenuto nel Decreto Milleproroghe 2025, approvato con la Legge n. 18 del 23 febbraio 2025, è stata riaperta eccezionalmente la possibilità di essere riammessi alla rottamazione per chi:
- aveva aderito alla rottamazione quater;
- ma era decaduto per non aver pagato le rate con scadenza entro il 31 dicembre 2024.
Questa misura riguarda migliaia di contribuenti che, a causa di difficoltà economiche temporanee, avevano perso il beneficio. Ora, possono chiedere una nuova dilazione entro il limite massimo delle 18 rate originarie, con ripartenza dei pagamenti da luglio 2025.
La domanda di riammissione doveva essere presentata esclusivamente online entro il 30 aprile 2025, utilizzando i servizi del sito dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
Entro il 30 giugno 2025, l’Agente ha inviato ai soggetti riammessi una comunicazione con:
- l’accoglimento dell’istanza;
- il nuovo piano rateale aggiornato;
- i moduli per il pagamento.
Le prossime scadenze: attenzione al 31 luglio 2025
Chi è stato riammesso nel 2025 alla rottamazione deve fare grande attenzione al nuovo calendario delle rate. La scadenza della prima rata (o del pagamento in un’unica soluzione) è fissata al:
31 luglio 2025, con 5 giorni di tolleranza (ultimo giorno utile: 5 agosto 2025).
Anche per le nuove rateazioni valgono le regole rigide della disciplina originaria: il mancato pagamento di una sola rata oltre il limite di tolleranza comporta la decadenza da tutti i benefici e il ripristino del debito nella sua interezza.
Le rate successive saranno:
- bimestrali nel primo anno (novembre 2025, febbraio 2026…);
- semestrali nei successivi (a luglio e novembre fino al 2027).
Chi non ha mai aderito o è decaduto dopo il 2024, però, non potrà più presentare domanda: non esistono nuovi accessi per “nuovi aderenti”.
Rottamazione quinquies: cosa sappiamo davvero (e perché non bisogna aspettarla)
Negli ambienti parlamentari e tra le associazioni di categoria si discute della possibilità di varare una nuova sanatoria nel 2026, soprannominata rottamazione quinquies. Ecco cosa emerge:
Secondo fonti affidabili come MySolution e Fisco e Tasse, la proposta attualmente in discussione prevede:
- possibilità di rottamare debiti fiscali e locali affidati alla riscossione entro il 31 dicembre 2023;
- rateizzazione fino a 120 rate mensili (10 anni);
- tolleranza fino a 8 rate non pagate, anche non consecutive;
- possibile inclusione di IMU, TARI, multe stradali, contributi previdenziali, bollo auto.
Tuttavia, la rottamazione quinquies non è ancora legge. La sua introduzione è subordinata all’approvazione nella Legge di Bilancio 2026 e, in caso positivo, l’attivazione slitterà almeno alla primavera 2026.
Nel frattempo, chi ha debiti attivi ora rischia che partano azioni esecutive (pignoramenti, fermi, ipoteche) e maturino interessi e aggio.
Attendere una sanatoria futura è una strategia pericolosa se si è già in mora o sotto pressione da parte dell’Agenzia Entrate Riscossione.

Disparità di trattamento: il vero nodo critico
Una delle criticità più discusse è la mancanza di equità nelle attuali sanatorie. In particolare:
- chi è decaduto nel 2024 è stato riammesso grazie al Milleproroghe;
- chi è in difficoltà nel 2025, pur avendo sempre pagato prima, non può accedere ad alcun nuovo beneficio.
In altre parole, si sta creando un sistema che premia il ritardatario e penalizza il contribuente virtuoso, creando frustrazione tra chi ha cercato di rispettare gli impegni.
Alcune associazioni di categoria (es. Consulcesi) hanno segnalato questo squilibrio chiedendo regole più eque e prevedibili. Tuttavia, al momento non sono previsti correttivi.
Chi teme di non riuscire a pagare le rate del 2025, rischia di trovarsi completamente escluso da ogni misura di tutela.
Cosa conviene fare ora (e perché non aspettare)
Alla luce di quanto visto, ecco cosa consigliamo di fare oggi, in attesa di eventuali novità legislative:
- Verifica subito la tua posizione accedendo all’area riservata sul sito dell’Agenzia Entrate Riscossione o chiedendo una visura debitoria.
- Non perdere la scadenza del 31 luglio 2025: chi è riammesso deve pagare entro questa data (5 giorni di tolleranza inclusi).
- Valuta una strategia personalizzata, soprattutto se:
- hai altri debiti non inclusi nella rottamazione;
- stai affrontando pignoramenti;
- sei in difficoltà con altre rate.
Non aspettare la quinquies del 2026, perché:
- non è ancora certa;
- non copre tutte le posizioni debitorie;
- potresti essere escluso.
In molti casi, la soluzione più efficace è accedere a una procedura di sovraindebitamento, che consente di:
- sospendere le azioni esecutive;
- azzerare interessi e sanzioni;
- e in alcuni casi, cancellare i debiti non sostenibili.
🙋♂️ FAQ
Posso aderire oggi alla rottamazione se non l’ho mai fatto?
No. I termini per aderire alla rottamazione quater sono scaduti nel 2023. Solo chi era decaduto entro il 2024 ha avuto la possibilità di essere riammesso.
Esiste un’altra finestra di riammissione nel 2025?
No. La finestra è chiusa dal 30 aprile 2025. Chi ha perso quella scadenza non ha più possibilità di accesso.
Se salto la rata di luglio 2025, cosa succede?
Decadi dai benefici della rottamazione e il debito torna al valore originario, con ripresa delle azioni esecutive.
Mi conviene aspettare la rottamazione quinquies?
No, non è certo che venga approvata né quando. Aspettare potrebbe peggiorare la tua situazione.
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Attenzione però a chi promette soluzioni magiche. In rete – o tramite telefonate aggressive – circolano “esperti del debito” (molto spesso non avvocati, non iscritti ad alcun ordine professionale né abilitati a rappresentarti davanti a giudici o Agenzia Entrate Riscossione) che promettono di:
- “cancellare tutti i tuoi debiti in 30 giorni”;
- “bloccare ogni pignoramento senza fare nulla”;
- “farti accedere a rottamazioni anche quando i termini sono scaduti”.
Troppe volte assistiamo a persone che, dopo aver perso tempo e soldi con questi soggetti, ci contattano quando ormai la situazione si è aggravata, o sono decaduti da possibilità che avrebbero potuto cogliere con l’assistenza corretta.
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