Quando rischio il pignoramento della prima casa?

Nell’ipotesi in cui il debito derivi da cartelle dell’Agenzia Entrate Riscossione, multe o altre tasse del Comune la legge impone agli agenti di riscossione di non pignorare mai la prima casa, a prescindere dall’entità del debito (quindi anche per importi di diverse centinaia di migliaia di euro). Affinché operi tale divieto è, però, necessario che tale casa sia un immobile non di lusso adibito a civile abitazione, che il contribuente abbia nell’immobile la propria residenza e che quest’ultimo non abbia altre proprietà, anche solo per quote. I soggetti che abbiano più di un immobile, indipendentemente dalla categoria catastale, possono, dunque, subire il pignoramento tanto della “prima” casa quanto delle altre.
Qualora non dovessero sussistere le condizioni per la tutela della prima casa, l’Esattore può avviare il pignoramento immobiliare solo se:

• il debito è superiore 120.000 euro;
• il patrimonio immobiliare del debitore è superiore a 120.000 euro;
• prima del pignoramento è stata iscritta ipoteca e, da questa, sono decorsi 6 mesi. Se, nel frattempo, il debitore dovesse pagare parte del proprio debito riducendone l’ammontare al di sotto di 120.000 euro, l’ipoteca già iscritta deve essere cancellata.