Recupero Crediti
Velocità e contenimento dei costi sono i capisaldi per un’efficace attività di recupero dei crediti.

Lo Studio ti assisterà in tutte le attività necessarie per recuperare il tuo credito.
Dopo una veloce disamina del caso ti verrà fornito un preliminare parere sulle effettive possibilità di recuperare il credito e sulla convenienza di intraprendere azioni: se non sussistono i presupposti, lo Studio sconsiglierà di procedere.
Ti verrà spiegato e saranno analizzati tutti gli strumenti cui sarà possibile ricorrere per recuperare il credito.
Lo Studio si occuperà delle seguenti attività:
1° Step
messa in Mora
Il primo passo è la richiesta formale di pagamento trasmessa dallo Studio al debitore con raccomandata con avviso di ricevimento e/o a mezzo PEC.
2° Step
ricorso per decreto ingiuntivo
Si ottiene un titolo esecutivo che permetta di procedere con i pignoramenti contro i debitori più ostinati.
3° Step
pignoramenti
Si chiede al Tribunale la vendita o l’assegnazione di beni o crediti del debitore per soddisfarsi sul ricavato.
Messa in Mora
Trattasi dell’intimazione scritta rivolta al debitore di adempiere in un breve termine indicato solitamente in 7 giorni dalla ricezione del sollecito. La richiesta di adempimento in forma scritta è fondamentale in quanto:
a) interrompe il decorso del termine di prescrizione (ogni credito ha “una data di scadenza”);
b) preannuncia l’intenzione del creditore di procedere con azioni giudiziali in difetto di pagamento;
c) fa sorgere in capo al debitore l’obbligazione del pagamento degli interessi moratori sulle somme originariamente dovute.
Indagini Patrimoniali
Sarà nostro compito raccogliere ogni informazione patrimoniale riguardante il debitore: proprietà di immobili, auto o altri beni mobili registrati, conti correnti, stipendio, pensione, altre entrate, partecipazioni societarie, crediti verso terzi, etc.
L’individuazione di beni/crediti aggredibili è il presupposto fondamentale per proseguire con le successive attività: non avrebbe infatti senso procedere giudizialmente contro un debitore nullatenente
Ricorso per Decreto Ingiuntivo
E’ lo strumento giudiziale “per eccellenza” nel recupero crediti, bilanciando al meglio i costi e contenendo i tempi necessari per ottenere un lascia passare per la fase dei pignoramenti. Il decreto ingiuntivo esecutivo, al pari degli ulteriori titoli previsti dall’art. 474 c.p.c. (sentenze di condanna, cambiali, etc.), permette di aggredire il patrimonio del debitore che perseveri nel proprio inadempimento. Se non emesso provvisoriamente esecutivo, il Decreto conterrà l’intimazione al debitore di provvedere al pagamento del credito maggiorato di spese legali entro il termine di 40 giorni dalla notifica.
Il creditore che ottenga un Decreto provvisoriamente esecutivo beneficerà di una sensibile riduzione dei tempi per recuperare il proprio credito.
Atto di precetto: quando non è necessario il Decreto Ingiuntivo?
Sono già titoli esecutivi necessari per avviare l’esecuzione forzata i seguenti documenti:
a) le sentenze, i provvedimenti e gli altri atti ai quali la legge attribuisce espressamente efficacia esecutiva;
b) le scritture private autenticate (relativamente alle obbligazioni di somme di denaro in esse contenute);
c) le cambiali (purché non sia scaduta l’azione cambiaria);
d) gli assegni, nonché gli altri titoli di credito ai quali la legge attribuisce espressamente la stessa efficacia;
e) gli atti ricevuti da notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato dalla legge a riceverli.
In tutti i casi, trascorsi inutilmente 10 giorni dall’avvenuta notifica dell’atto di precetto, il legale del creditore può iniziare l’azione esecutiva vera e propria, ovvero il recupero forzoso della somma ingiunta.
INFORMAZIONI GENERALI SULLE TIPOLOGIE DI PIGNORAMENTO
Sono 3 le forme di pignoramento che il creditore ha a disposizione per recuperare il suo credito
Il pignoramento segna l’avvio del processo esecutivo o anche detto di espropriazione forzata, finalizzato ad ottenere il pagamento del proprio credito mediante la liquidazione e/o l’assegnazione di uno o più beni/crediti facenti capo al debitore (es. ricavando denaro dalla rivendita di un’auto del debitore, oppure applicando una trattenuta sullo stipendio del debitore, oppure ordinando alla Banca di corrispondere al creditore le somme accreditate sul conto corrente del debitore, etc.).
A seconda del bene (mobilia, auto, immobili, partecipazioni societarie, etc.) o credito (stipendio, pensione, etc.), cambia la procedura da seguire.
1
Il pignoramento mobiliare
2
il pignoramento immobiliare
3
Il pignoramento presso terzi
DOMANDE FREQUENTI
Sì, certamente. Grazie a videocall, telefonate e scambio mail, la qualità del servizio resta immutata.
Sì, lo Studio opera su tutto il territorio nazionale anche occupandosi di recuperi crediti all’estero. L’eventuale irreperibilità del debitore non è di ostacolo all’avvio dell’azione di recupero del credito purchè sia individuato almeno un bene/credito utilmente pignorabile.
Per tanti motivi, tra cui:
A. ogni credito ha una scadenza (prescrizione) e disinteressarsi del recupero equivale a perderlo;
B. nella prevalenza dei casi il debitore avrà molti debiti ed un patrimonio non sufficiente a far fronte a tutte le pretese dei creditori. Ne consegue che l’ultimo creditore che si attiva corre seriamente il rischio di non recuperare il proprio credito;
C. molto spesso un debitore che si rende conto di non essere nelle condizioni di far fronte a tutti i debiti tenta di ridurre il proprio patrimonio (es. donando beni di proprietà) per divenire un soggetto “non attaccabile dai creditori”.
Agire prima che questo accada può fare la differenza tra recuperare un credito o doverlo mettere a perdita.
Sì, purchè non prescritti. Ogni credito ha una “data di scadenza” fissata dalla legge.
Ad esempio: credito per riparazione meccanica, ristrutturazioni, pagamento del prezzo di acquisto di un prodotto (10 anni); credito del professionista verso il cliente (3 anni); credito per canoni di locazione (5 anni); credito per TFR (5 anni); credito dell’autotrasportatore verso il committente (1 anno).
Non è comunque da escludere che si possa ugualmente ottenere il pagamento di un credito prescritto.
Sì, un creditore che non “trascuri” il recupero del credito potrà evitare che lo stesso si estingua per decorso del tempo. Invero, l’atto formale (raccomandata, fax, pec, telegramma, citazione in Tribunale, etc.) inviato al debitore contenente la richiesta di pagamento interrompe il decorso del termine di prescrizione che inizia a decorrere “da capo”.
Non sono considerati atti interruttivi della prescrizione i solleciti telefonici o trasmessi a mezzo mail, sms, etc.
E’ conseguentemente fondamentale non lasciare trascorrere troppo tempo dall’insorgenza del credito al conferimento dell’incarico allo Studio.
E’ possibile tutelare il proprio credito impedendo al debitore di depauperare il proprio patrimonio?
Sì, la legge prevede vari strumenti finalizzati a tutelare le ragioni dei creditori.
A mero titolo esemplificativo il creditore potrebbe richiedere – con massima urgenza – un sequestro conservativo di uno o più beni del debitore (così da evitarne la vendita), oppure revocare atti compiuti in frode ai creditori o ancora iscrivere un’ipoteca su immobili o beni mobili registrati facenti capo al debitore.
Sì, disponendo di un titolo esecutivo è possibile procedere con il procedimento di cui agli artt. 492-bis c.p.c. e 155-quater disp att. c.p.c. che permettono, previa autorizzazione del Tribunale, di ottenere dall’Agenzia delle Entrate, Inps, Agenzia Regionale per il Lavoro, tutta una serie di informazioni preziose per individuare beni/crediti del debitore.
Tra queste informazioni vi rientra l’individuazione dell’Istituto di Credito dove il debitore ha il proprio conto corrente, nonché l’indicazione dell’esistenza di uno stipendio o pensione.
Dipende. Se il debitore è un soggetto fallibile, ossia sussistono i presupposti individuati dalla Legge Fallimentare (tra cui la sussistenza di un credito superiore ad € 30.000,00) è possibile depositare in Tribunale un’istanza di fallimento.
Sì ma cambiano le procedure da seguire per recuperarlo.
Non si dovrà più inviare solleciti, notificare titoli esecutivi, etc. ma insinuarsi al passivo fallimentare della procedura inviando – nei termini indicati dal Curatore fallimentare – una pec con la precisazione del credito ed indicando se trattasi di credito assistito da privilegio.
Dipende dal tipo di società: per le società di capitali (es. Srl) la risposta è negativa, mentre per le società di persone (es. Snc) la risposta è affermativa.
No, sebbene vi sia stata qualche pronuncia giurisprudenziale di segno contrario, è oggi possibile affermare che il reddito di cittadinanza, essendo una misura di sostegno al reddito e di contrasto alla povertà, rientra tra quei crediti di cui al secondo comma art. 545 del c.p.c, oggetto di impignorabilità assoluta, in quanto “crediti aventi per oggetto sussidi di grazia o di sostentamento a persone comprese nell’elenco dei poveri.”
Nei seguenti tre casi:
- se il debitore è assoggettato a procedure concorsuali (fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato, etc);
- se si tratta di crediti “di modesta entità” scaduti da almeno 6 mesi;
- se vi sono “elementi certi e precisi“ che indicano la definitività della perdita.
Il periodo d’imposta nel quale deve essere dedotta la perdita sul credito coincide con l’anno in cui si sono manifestati, per la prima volta, gli elementi certi e precisi di tali perdite, non potendo il contribuente scegliere a proprio arbitrio l’esercizio d’imposta ritenuto più opportuno.
In particolare, nel caso di procedura concorsuale (es. fallimento del debitore), l’anno di competenza per operare la deduzione deve coincidere con quello di apertura della procedura.
ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO

Saldo e stralcio dei debiti: cos’è, quando conviene e come farlo bene
Scopri come funziona il saldo e stralcio, quando conviene davvero e come farlo in sicurezza evitando rischi. Con esempi pratici e consigli legali.

Debiti con le finanziarie: cosa succede se smetti di pagare
Hai debiti con le finanziarie e non riesci più a pagare le rate? Scopri cosa rischi davvero e come difenderti.

Oblio oncologico: una vittoria di civiltà
Diritto all’oblio oncologico: una vittoria di civiltà a tutela dei guariti. Il provvedimento è legge e non ci saranno discriminazioni.

Debiti di gioco: sono obbligato a pagarli?
Hai scommesso del denaro ad un circolo e avendo perso coloro che pretendono i soldi ti assillano di continuo. Ma devi effettivamente pagarli?

Quali debiti si trasmettono agli eredi?
Sapevi che non tutti i debiti si trasmettono agli eredi? Scopriamo quali si trasmettono e quali, invece, sono intrasmissibili.

Cartella esattoriale: termini per contestare
Cartella esattoriale: per contestare è necessario agire entro i termini di impugnazione previsti dalla legge

Come liberarsi dal pignoramento presso terzi
Si può evitare il pignoramento il pignoramento presso terzi del conto corrente, dello stipendio o della pensione? Come difendersi?

Beni e crediti impignorabili: una guida rapida
Lo sapevi che non tutti i beni o i crediti possono essere pignorati? Il creditore infatti deve rispettare i limiti stabiliti dalla legge.

Pignoramento immobiliare: come difendersi
La tua casa è stata pignorata e andrà all’asta? Vediamo gli strumenti per difendersi dal pignoramento immobiliare

La riforma “Cartabia”: i punti salienti del nuovo processo civile
Riforma “Cartabia”: le principali novità del processo civile tra semplificazione, speditezza e digitalizzazione.

Pignoramenti: quando un creditore può farne richiesta?
Come può il creditore recuperare il proprio credito? I pignoramenti sono gli strumenti messi a disposizione per ottenere il pagamento

Lo strumento più efficace per recuperare un credito
Come procedere per recuperare un credito? Il pignoramento presso terzi è lo strumento più efficace. Approfondiamolo.