Come comportarsi se l'inquilino non libera l'immobile?: PaganiniBellini.it

Il contratto di locazione ha necessariamente una scadenza: raggiunto detto termine (in difetto di rinnovo del contratto) l’inquilino è tenuto a riconsegnare le chiavi al locatore e trovare una nuova sistemazione ma cosa succede se l’inquilino non libera l’immobile alla scadenza e continua ad occuparlo?

Indice

Sfratto per finita locazione: cos'è?

Abbiamo già affrontato – in altro articolo di approfondimento – il tema dello sfratto per morosità da attivarsi quando il proprio inquilino smette di pagare i canoni di locazione mensili; qui ci occupiamo del diverso caso in cui l’inquilino (a prescindere dal regolare pagamento dei canoni) non libera l’immobile alla scadenza del contratto.
In tal caso, il locatore può ricorrere alla procedura di sfratto per finita locazione, ossia ad un procedimento giudiziale che in termini celeri gli permette di ottenere un titolo per liberare l’immobile anche contro il volere dell’inquilino/occupante.

Quando scade un contratto di locazione?

L’evento principale che pone fine ad un contratto di locazione è, sicuramente, la sua scadenza naturale che varia a seconda che si tratti di immobile ad uso abitativo o commerciale ed in base alle previsioni contenute nel contratto di locazione.
Il rinnovo automatico, alla prima scadenza contrattuale, può essere evitato quando ricorrono casi particolari che, per la loro peculiarità, consentono la deroga alla legge: ad esempio, quando si deve lasciare l’immobile al proprietario, o ai parenti prossimi, per l’uso di casa familiare, o attività commerciale, quando si deve utilizzare l’immobile per attività di volontariato o per la sua ristrutturazione.
Inoltre, il contratto può terminare quando:

c’è consenso tra le parti;
una delle parti comunica il recesso dal contratto;
muore il proprietario o l’inquilino;
quando perisce la cosa affittata;
non viene pagato il canone da parte dell’inquilino.

Ma cosa succede quando viene meno il contratto di locazione? Purtroppo, non sempre l’inquilino rilascia spontaneamente e legittimamente l’immobile.

Se l'inquilino non libera l'immobile come mandarlo via?

Non appena scaduto il contratto, se l’inquilino non dovesse andare via di casa, il locatore può immediatamente rivolgersi al Tribunale competente, per il tramite del proprio avvocato ed attivare la procedura di “sfratto per finita locazione” al fine di vedere tutelato il proprio diritto di proprietà e ottenere la liberazione dell’immobile.
Se hai stipulato con un soggetto un contratto di affitto, anche se detto contratto si è risolto, non puoi mandarlo via “con la forza” (rischi di commettere un reato: per approfondimenti leggi l’articolo dedicato cliccando qui) e nemmeno sporgere una denuncia per occupazione indebita: il nostro Codice penale, infatti, punisce chi commette il reato di occupazione abusiva, ossia la condotta di chi decide di invadere la proprietà altrui senza averne titolo, ovvero senza che sia mai esistito un regolare contratto di locazione, col fine di trarne un’utilità o un vantaggio.
Il comportamento dell’inquilino che non rilascia l’immobile alla scadenza dell’affitto, quindi, integra solo una fattispecie – quella di occupazione indebita – tutelata dal codice di procedura civile.
E quindi il proprietario dell’immobile cosa può fare?
Agire in sede civile ed attivare il procedimento di sfratto per finita locazione.

Sfratto per finita locazione: la procedura in pillole

La procedura di sfratto inizia con la notifica all’inquilino di un atto giudiziale (un atto di citazione) con cui il locatore gli intima il rilascio dell’immobile e, in caso contrario, di presentarsi innanzi al Tribunale al fine di sentire pronunciare, nei suoi confronti, il provvedimento di sfratto.
Se all’udienza il conduttore non compare o, comparendo, non si oppone allo sfratto, il giudice emette l’ordinanza in cui gli intima di abbandonare l’immobile. Detto provvedimento è un titolo esecutivo, ossia se l’inquilino non lo rispetta, il locatore potrà pretendere la liberazione forzata (anche con l’uso della forza pubblica) dell’immobile occupato.

Il conduttore tuttavia, comparendo all’udienza, potrebbe opporsi allo sfratto ad esempio adducendo che il contratto si è rinnovato, tacitamente, o per effetto di accordo oppure per legge.
A questo punto il procedimento proseguirà per accertare il fondamento dell’opposizione ma se l’opposizione non risulterà fondata su prova scritta, il locatore potrà chiedere al giudice di ordinare la liberazione “in pendenza” del giudizio di opposizione.

Avete difficoltà a recuperare l’immobile locato?

Sapremo assistervi nel procedimento di sfratto dell’inquilino

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